AET ha incontrato oggi i rappresentanti dei comuni del Mendrisiotto interessati dai sondaggi svolti durante la fase preliminare del progetto AET TiGeo per presentare i primi risultati. La fase preliminare di AET TiGeo, che come si ricorda prevedeva lo svolgimento di una serie di indagini sismiche lungo una linea di test di 13,5 km tra Brusino Arsizio e Seseglio, è stata avviata nel gennaio 2011 allo scopo di valutare la presenza di risorse naturali, di conformazioni adatte allo stoccaggio di gas e di condizioni favorevoli allo sfruttamento della geotermia nel sottosuolo del Mendrisiotto. I dati raccolti hanno confermato una struttura molto complessa del sottosuolo e la presenza di stratificazioni sedimentarie fino a 8 - 10 km di profondità. La profondità e la complessità strutturale rendono particolarmente difficoltosa l’individuazione di eventuali depositi di gas o ammassi rocciosi adatti al suo stoccaggio per cui, come spiegato nell’incontro odierno, AET ritiene attualmente non giustificato il proseguimento delle ricerche in quest’ambito. Segnali incoraggianti, al contrario, provengono dai dati riguardanti il potenziale geotermico. I risultati dell’indagine lasciano presupporre la presenza di una conformazione favorevole alla geotermia tra i 4 e gli 8 km di profondità. L’eventuale sfruttamento di questa risorsa necessita però di ulteriori, quanto onerosi, approfondimenti. AET ha quindi deciso di attendere l’evoluzione del quadro legislativo cantonale (Piano Energetico Cantonale) e federale (Piano Energetico della Confederazione), nonché i risultati di alcuni progetti pilota nell’ambito della geotermia di profondità in Svizzera, prima di esprimersi circa il proseguimento del progetto TiGeo. Nell’immediato futuro non è perciò prevista alcuna attività sul territorio.
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