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250 milioni di franchi per la nuova centrale del Ritom

Pubblicato
Mercoledì 17 Ottobre 2018

Sono iniziati ufficialmente i lavori per la nuova centrale idroelettrica del Ritom, il principale progetto energetico degli ultimi 50 anni in Ticino e uno dei più importanti investimenti delle FFS a sud delle Alpi. La cerimonia di inaugurazione del cantiere si è svolta questa mattina a Quinto. La futura centrale è un importante avanzamento per la strategia energetica delle FFS e del Cantone Ticino e un importante passo avanti per la sostenibilità e per la politica energetica della Confederazione. L’investimento complessivo previsto è di circa 250 milioni di franchi. La nuova centrale è frutto dell’intensa collaborazione tra le FFS, il Cantone Ticino, l’Azienda Elettrica Ticinese (AET), i Comuni e gli enti coinvolti.

A Quinto, oggi, con una breve cerimonia, è stato dato il primo colpo di piccone per la nuova centrale del Ritom: un momento simbolico che sottolinea l’ottima collaborazione tra le FFS e il Cantone Ticino. Presenti il Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, il Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia, Christian Vitta, i Sindaci di Airolo e Quinto, Franco Pedrini e Valerio Jelmini, il Presidente della Ritom SA, Beat Deuber, e il CEO delle FFS Andreas Meyer. A futura memoria della giornata è stata sotterrata una scatola del tempo, contenente i tre quotidiani ticinesi del giorno e un documento sottoscritto dai presenti, su cui sono riportati i principali dati del progetto. La scatola troverà posto nelle fondamenta della nuova centrale.

La nuova centrale, che sostituirà l’attuale impianto costruito dalle FFS nel 1917, è ritenuta da FFS, AET e Cantone Ticino un progetto strategico, così come un investimento importante che consentirà ai partner coinvolti di far fronte alle esigenze energetiche future di cittadini, aziende e viaggiatori, nel rispetto dell’ambiente.

Il nuovo impianto è un importante tassello della strategia energetica delle FFS, che entro il 2025 si propongono di circolare solo con corrente prodotta da fonti energetiche rinnovabili, ha ricordato il CEO delle FFS Andreas Meyer. Risponderà alle sfide poste dal continuo aumento di fabbisogno energetico e garantirà l’approvvigionamento sicuro sull’asse del San Gottardo e in tutto il Ticino. È inoltre uno dei più importanti investimenti per le FFS a sud delle Alpi e in Leventina.

L’ammontare degli investimenti previsti è di circa 250 milioni di franchi. Si tratta di un investimento importante che, come sottolineato dal Consigliere di Stato, Christian Vitta, ha ricadute positive per l’economia locale e cantonale sia a breve-medio termine durante la costruzione, sia a lungo termine poiché il progetto permette di mantenere in Ticino posti di lavoro qualificati e competenze professionali specializzate.

L’impianto di nuova generazione può inoltre essere considerato un’opera esemplare da un punto di vista ambientale, ha affermato il Consigliere di Stato Claudio Zali, «una sintesi tra le esigenze di approvvigionamento di energia e di tutela ambientale». Il potenziamento non implicherà alcun ampliamento del bacino e offrirà l’opportunità di realizzare numerosi interventi di risanamento e di valorizzazione paesaggistica e naturalistica. Primo tra tutti, la realizzazione di un bacino di demodulazione di 100'000 m3 in grado di regolare la restituzione delle acque nel fiume Ticino.

Una visione sul futuro e un partenariato vincente
La nuova centrale oggi è stata per la prima volta svelata al pubblico e ai media presenti. Il nuovo edificio si inserisce nell’ambiente circostante, senza sovrastarlo. La centrale sarà edificata tra l’attuale centrale idroelettrica del Ritom e la Centrale Stalvedro di AET.

La Ritom SA è stata fondata nel 2015, è una società anonima con sede a Quinto compartecipata dalle FFS, nella misura del 75 per cento, e dal Cantone Ticino, per il restante 25 per cento, e ha ottenuto una concessione di 80 anni per lo sfruttamento delle acque del lago Ritom. Il partenariato tra le FFS, AET e il Cantone Ticino soddisfa, da un lato, le esigenze e le strategie energetiche dei rispettivi partner, e dall’altro fornisce un apporto sostanziale all’attuazione della strategia energetica svizzera.

Un progetto strategico
La futura nuova centrale è uno dei principali progetti delle FFS in Ticino, dopo la realizzazione delle gallerie di base del San Gottardo e del Monte Ceneri. Il rinnovo dell’impianto del Ritom rappresenta inoltre un contributo importante alla strategia energetica delle FFS per la regione meridionale della propria rete e risponde alle sfide poste dal continuo aumento di fabbisogno energetico con lo sviluppo dell’offerta ferroviaria nell’orizzonte 2030. Grazie alla nuova centrale il Ticino potrà essere alimentato «in isola», rendendo possibili gli interventi di evacuazione del materiale rotabile bloccato nel tunnel di base del San Gottardo in caso di emergenza.

Il Cantone e AET, dal canto loro, acquisiscono la possibilità di sfruttare anche le acque del Lago Ritom, migliorando la capacità e la flessibilità della catena produttiva della Leventina. Un risultato in linea con gli obiettivi della politica energetica cantonale, che prevede l’incremento della produzione di energia rinnovabile e della sicurezza della rete regionale da 50 Hz. L’energia idroelettrica è una delle principali risorse della regione alpina e il rafforzamento della forza idrica rappresenta un pilastro fondamentale della politica energetica cantonale, con il suo Piano energetico Cantonale (PEC), e della politica energetica federale, con la Strategia Energetica 2050.

Per i comuni della regione la costruzione del nuovo impianto rappresenta un importante investimento, che mette al sicuro il futuro di un intero comparto produttivo con ricadute positive su tutta l’economia del territorio.