It | De
Insieme
siamo energia
Media e pubblicazioni

Lavorare insieme per la sicurezza dell’approvvigionamento

30 Maggio 2022

I maggiori produttori di elettricità svizzeri hanno costituito un gruppo di esperti unitamente al gestore della rete nazionale Swissgrid, allo scopo di individuare una serie di misure condivise per far fronte ai rischi legati alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico.

La diga del lago Sella sul Passo del San Gottardo

Consapevoli delle proprie responsabilità nell’ambito della sicurezza dell’approvvigionamento energetico e convinte che le sfide del futuro potranno essere vinte solo attraverso la collaborazione e l’adozione di misure coordinate, le principali aziende di produzione svizzere (Alpiq, Axpo, BKW, Repower e AET) assieme a Swissgrid hanno elaborato una serie di proposte all’indirizzo della Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) e dell’Ufficio federale dell’energia.

Punto di partenza delle riflessioni del gruppo di lavoro la “Legge federale per un approvvigionamento elettrico sicuro con energie rinnovabili”, il cosiddetto “decreto mantello”, presentato dal Consiglio federale nel novembre del 2020 e attualmente al vaglio delle Camere federali. Il decreto prevede una serie di modifiche alla legge sull’energia (LEne) e della legge sull’approvvigionamento elettrico (LAEl) atte ad incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. Il rapporto prodotto dal gruppo di esperti, consegnato agli uffici competenti e presentato ai parlamentari nel corso dell’inverno, appoggia le misure presentate dal Consiglio federale con il decreto mantello e nel contempo, alla luce delle evoluzioni osservate durante l’ultimo anno, sollecita misure supplementari.

I punti evidenziati sono sostanzialmente tre. In primo luogo, la necessità di istituire una riserva di energia supplementare a quella già prevista dal decreto mantello, per far fronte a momenti di carenza non compensabili attraverso il mercato. Poi l’urgenza di concludere un accordo quadro con l’Unione europea che regoli il commercio e il transito dell’energia attraverso la rete nazionale, al fine di garantire la sua stessa stabilità. Infine, la richiesta di semplificare ed accelerare le procedure di autorizzazione alla costruzione di nuovi impianti, per la produzione rinnovabile, al fine di raggiungere gli obiettivi di incremento in tempi utili, senza mettere a repentaglio la continuità e la sicurezza dell’approvvigionamento. Le raccomandazioni sono state recepite sia dal Consiglio federale sia dal Parlamento, e nei primi mesi dell’anno sono già emerse alcune proposte che vanno nella direzione indicata.

L’auspicio delle aziende coinvolte è che si assista ad un’accelerazione del processo di approvazione delle nuove norme, affinché il settore possa finalmente avviare i numerosi investimenti necessari a garantire un approvvigionamento stabile, sicuro e rinnovabile.

Ti consigliamo di continuare la lettura con

Investire con uno sguardo al futuro

23 Novembre 2021

La rete elettrica nazionale è il risultato della somma delle reti che singole aziende hanno realizzato nel corso del ‘900 per trasportare l’energia prodotta dai propri impianti. Succede così che in alcune regioni vi siano oggi più elettrodotti che corrono paralleli, con tralicci costruiti l’uno di fianco all’altro. Se potesse essere interamente riprogettata in base alle attuali esigenze, la rete sarebbe oggi molto più razionale, compatta e semplice da mantenere.

+ info

La produzione eolica di AET

23 Novembre 2021

Il Parco eolico del San Gottardo è il primo impianto che genera elettricità sfruttando l’energia del vento in Ticino, ma non è l’unico investimento di AET in questa fonte di produzione.

+ info

Il digitale darà una scossa salutare alla produzione elettrica

23 Novembre 2021

“Quasi sempre dai veri problemi nascono stimoli per risposte innovative”. Roberto Pronini, direttore dell’Azienda Elettrica Ticinese, è abituato a cercare, e spesso trovare, soluzioni non scontate. Ma non è sempre così. E lo è raramente in tempi d’incertezza come gli attuali, con una pandemia si spera in fase calante che in soli due anni ha ribaltato non pochi paradigmi economici e industriali. Chi produce e vende energia deve saperlo e arrivarci prima degli altri. Da qui i nuovi indirizzi strategici di AET.

+ info