A dipendenza di nuove informazioni pervenute al CdA della AET nel corso del mese di luglio 2009 in relazione alle circostanze dell’acquisto di ZET e su quanto in seguito avvenuto, sono sorti dubbi sul fatto che gli organi dell’azienda fossero stati compiutamente informati su tutte le circostanze al momento in cui autorizzarono l’operazione. Sono quindi state disposte verifiche di dettaglio condotte dapprima all’interno dell’azienda, poi facendo capo a legali esterni. Queste verifiche hanno portato innanzitutto alla constatazione che le informazioni pervenute al CdA, che in data 15.12.2008 autorizzò l’acquisto di ZET, erano effettivamente inesatte ed incomplete ed erano inconciliabili con la documentazione reperita. Gli approfondimenti hanno inoltre portato a riscontrare ripetute ed unidirezionali anomalie nell’iter decisionale, nella tempistica e nelle scelte operative e contrattuali, tali da far insorgere l’ipotesi di comportamenti di rilevanza penale. A fronte di questo, l’azienda ha deciso di segnalare immediatamente la fattispecie alla Magistratura penale. Ciò è avvenuto in data 14 settembre 2009, con la consegna di un articolato e documentato esposto. Per evidenti motivi legati al buon esito dell’inchiesta condotta dal Ministero Pubblico, l’AET ha dovuto mantenere il silenzio su questa vicenda, assumendosi consapevolmente il rischio di apparire reticente nei confronti dell’opinione pubblica. Nel corso delle settimane successive, sono stati compiuti numerosi accertamenti ed interrogatori da parte del Ministero Pubblico e l’azienda ha prestato la sua massima collaborazione per il chiarimento dei fatti, mettendo a disposizione tutto quanto ritenuto utile dagli inquirenti. Ieri il Ministero Pubblico è intervenuto con una serie di provvedimenti in diversi Cantoni, sui cui contenuti e sulla cui portata, per rispetto istituzionale, si lascia all’Autorità giudiziaria il compito di eventualmente fornire informazioni. Questi recenti sviluppi consentono quindi il presente comunicato, fermo restando che ulteriori dettagli non possono al momento essere forniti per non intralciare la continuazione dell’inchiesta penale.
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