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Tariffa di rimunerazione dell’energia immessa in rete nel secondo trimestre 2024 – FAQ

Pubblicato
Lunedì 26 Agosto 2024

Il Cantone ha pubblicato la tariffa di rimunerazione per l’energia immessa in rete dagli impianti che hanno beneficiato di un contributo unico FER (FER-CU) nel secondo trimestre del 2024 sulla pagina internet dedicata.

La tariffa FER-CU riconosciuta da AET per l’energia immessa in rete e le GO nel secondo trimestre 2024 ammonta a:

  • · Tariffa FER-CU 2024 T2 per impianti fotovoltaici  
    32.00 CHF/MWh (3.2 cts./kWh) (IVA esclusa)
  • · Tariffa FER-CU 2024 T2 per impianti idroelettrici
    52.37 CHF/MWh (5.237 cts./kWh) (IVA esclusa)

 

FAQ

1. Come viene calcolata (da che cosa dipende) la tariffa di rimunerazione dell’energia fotovoltaica immessa in rete?

La tariffa di rimunerazione applicata da AET riflette il valore di mercato dell’energia immessa in rete e si basa sul prezzo di mercato di riferimento, calcolato dall'Ufficio federale dell'energia (UFE) ai sensi dell'art.15 dell'Ordinanza sulla promozione dell’energia (OPEn) e sui costi per la gestione e lo sbilanciamento delle produzioni non programmabili.

Il prezzo di mercato di riferimento corrisponde alla media ponderata dei prezzi della borsa elettrica svizzera (EpexSpot CH) per il giorno successivo (day-ahead), basata sull'effettiva immissione in rete degli impianti. Il prezzo di mercato di riferimento viene aggiornato trimestralmente e può essere consultato sul sito web dell'UFE.

Il valore di riferimento dell’indennità per la gestione e lo sbilanciamento delle produzioni non programmabili a livello svizzero è calcolato da Pronovo su base mensile.


2. Come si spiega il drastico calo della tariffa rispetto al primo trimestre 2024?

La tariffa di rimunerazione riflette il valore di mercato dell’energia fotovoltaica durante il trimestre di produzione. Nel primo e nel quarto trimestre la produzione fotovoltaica é inferiore a causa delle giornate più corte, ma il valore della sua energia è maggiore in quanto coincide con una domanda elevata. Nel secondo e nel terzo trimestre la produzione aumenta significativamente, a fronte di una domanda inferiore e di un valore dell'energia più basso.

Il ribasso del secondo trimestre 2024 è diretta conseguenza del massiccio aumento della produzione fotovoltaica registrato in Ticino, in Svizzera e in generale in Europa. Gli ingenti volumi di energia fotovoltaica immessi in rete nelle ore centrali del giorno generano un eccesso di offerta che si traduce nella riduzione del suo prezzo. Questa tendenza è particolarmente accentuata nei giorni festivi e nei momenti di minore consumo: in simili circostanze i prezzi sulle borse elettriche assumono valori negativi. Nei primi 6 mesi del 2024 è stato registrato il record di 165 ore di prezzi negativi, contro le 76 ore di tutto il 2023.

L’aumento dei volumi di energia fotovoltaica non programmabile immessi in rete, inoltre, provoca un innalzamento dei costi degli sbilanciamenti di rete per AET: costi che incidono ulteriormente sulla tariffa di rimunerazione.


3. Cosa sono i prezzi negativi?

Quando l’energia immessa in rete supera il consumo, i prezzi dell’energia diventano negativi.

Nelle ore di prezzi negativi i produttori devono pagare per immettere energia nella rete, anziché essere rimunerati. Il mercato elettrico adotta i prezzi negativi per limitare l’immissione di energia nella rete e per assicurare la stabilità della stessa (la rete elettrica deve sempre essere in equilibrio fra domanda e offerta).

L’aumento del numero di ore di prezzi negativi nel secondo trimestre del 2024 si spiega con la concomitanza di tre fattori: la crescita dei volumi della produzione fotovoltaica, la forte produzione idroelettrica favorita da piogge e scioglimento di nevi e la piena disponibilità del nucleare in Francia e in Svizzera.


4. Cosa dobbiamo attenderci per il futuro?

La produzione fotovoltaica in Svizzera e in Europa sta attraversando una fase di forte e costante crescita, come previsto dagli obiettivi della Strategia energetica 2050 della Confederazione e dalla strategia di decarbonizzazione dell’UE. Il mercato ha recepito questa evoluzione, che è di natura strutturale, e ha adeguato il meccanismo di formazione dei prezzi alla sua capacità di assorbire i picchi di produzione.

I prezzi dell’energia immessa in rete tenderanno ad essere più alti in autunno e in inverno, quando il fabbisogno aumenta e la produzione non è in grado di soddisfarlo, e più bassi nelle stagioni calde, in presenza di un esubero di produzione. Di conseguenza, in condizioni normali di mercato le tariffe di rimunerazione del primo e del quarto trimestre dell’anno saranno superiori a quelle del secondo e del terzo trimestre.

 

5. Vale ancora la pena investire nel fotovoltaico a queste condizioni?

Si, l’investimento nella produzione fotovoltaica continuerà ad essere vantaggioso, a condizione che il suo modello di impiego venga adattato alle mutate condizioni di mercato. L’autoconsumo e lo stoccaggio temporaneo, che permettono di ridurre la quota di energia acquistata sul mercato, dovranno essere privilegiati rispetto alla vendita dell’esubero in rete.

La legge sull’elettricità approvata dal popolo il 9 giugno 2024 introduce un quadro normativo che favorisce lo sviluppo di nuovi modelli di approvvigionamento e consumo. Tra questi spiccano le comunità di autoconsumo, che potranno essere costituite anche in forma virtuale e potranno scambiarsi energia tra loro.


6. Come si spiega la differenza tra la tariffa di rimunerazione dell’energia immessa in rete e il costo dell’elettricità in bolletta?

La rimunerazione è calcolata sulla base del prezzo di mercato di riferimento dell’energia e recepisce le fluttuazioni del mercato nel trimestre di produzione (cfr. domanda 1)

Il costo della componente energia fatturata ai consumatori in bolletta è determinato dalle strategie di acquisto delle singole aziende di distribuzione. Esse coprono il proprio fabbisogno energetico su più anni e acquistano gran parte dell’energia con molto anticipo rispetto al periodo di consumo del cliente finale. L’impatto delle fluttuazioni dei prezzi di mercato dell’energia sulle tariffe al consumo, al rialzo o al ribasso, viene così diluito nel tempo.

L’elettricità fornita dalle aziende di distribuzione ai propri clienti risulta inoltre più cara, in quanto composta da un mix di fonti di produzione (idroelettrico, termoelettrico e nuovo rinnovabile) in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di ogni momento della giornata, inclusi il mattino e la sera quando la domanda e i prezzi sono più alti. Al contrario, l’energia fotovoltaica ritirata da AET viene prodotta in grandi quantità nei momenti della giornata con minore richiesta e ha per questo un valore intrinsecamente più basso. 

 

Per maggiori informazioni relative ai contributi FER, alle modalità e alle tempistiche della rimunerazione, vi invitiamo a consultare la pagina internet: www.aet.ch/fer