La centrale Piottino, costruita tra il 1928 e il 1932 su progetto dell’architetto milanese Giovanni Greppi, è un esempio significativo dello stile industriale lombardo di inizio ‘900, caratterizzato da linee sobrie e funzionali. Realizzato nel 1929, il ponte ferroviario che collega la centrale alla stazione di Lavorgo attraverso il fiume Ticino serviva a trasportare, su rotaia, i trasformatori e le attrezzature tecniche necessarie al fun-zionamento dell’impianto. Nel corso degli anni, il ponte ha dovuto adattarsi alle crescenti esigenze logistiche e, nel 1952, è stato oggetto di importanti lavori di rinforzo strutturale per adeguarlo al trasporto di carichi sempre più pesanti. All’inizio degli anni ‘80, la costruzione dell’autostrada portò tuttavia a un cambiamento significativo: i due nuovi viadotti costruiti tra la centrale del Piottino e la sponda destra del ponte ridussero notevolmente l’altezza utile per il passaggio dei convogli ferroviari, rendendolo inadatto al trasporto su rotaia. Da quel momento la struttura è stata utilizzata principalmente come passaggio pedonale e per ospitare condotte di servizi essenziali, tra cui acqua potabile, energia elettrica e linee telefoniche. Recentemente, lo stato di deterioramento del camminamento ligneo del ponte ha richiesto un intervento di manutenzione straordinaria da parte di AET. Il progetto, concluso lo scorso agosto, ha visto la rimozione delle vecchie assi di legno e la loro sostituzione con lastre di cemento armato, ricavate dal ponte smantellato in via Pierino Tatti a Monte Carasso per lasciare spazio al nuovo semisvincolo autostradale. Questo intervento rappresenta un ottimo esempio di economia circolare: un approccio che promuove il riutilizzo sostenibile di materiali altrimenti destinati allo smaltimento. L’uso del cemento armato recuperato dal cantiere stradale a ridosso della sede amministrativa di AET, non solo ha permesso di contenere gli sprechi, ma ha anche donato una seconda vita ai materiali, contribuendo alla sostenibilità ambientale del progetto. La posa di un nuovo parapetto metallico realizzato nell’officina meccanica di AET, specializzata in opere di carpenteria metallica, ha segnato la conclusione di questo progetto, che testimonia l’approccio respon-sabile nella gestione e riqualificazione delle infrastrutture dell’azienda. Attraverso il recupero e il riutilizzo di materiali esistenti, AET ha dimostrato come l’attenzione alla sostenibilità possa integrarsi con le necessità operative e infrastrutturali, evidenziando la responsabilità ambientale anche in ambito industriale.
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L’approvvigionamento energetico sta cambiando |
12 Novembre 2024 |
Il 2024 ha posto le basi per l’avvio di un nuovo ciclo di investimenti, che trasformerà il sistema di approvvigionamento elettrico svizzero rendendolo più sostenibile e meno dipendente dall’estero. Un passaggio a lungo atteso dalle aziende del settore energetico, che dispongono ora di obiettivi chiari e di una legislazione favorevole alla pianificazione dei progetti futuri. Abbiamo chiesto al Direttore di AET, Roberto Pronini, di anticiparci cosa ci riservano gli anni a venire. |
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Produzione fotovoltaica: una realtà in divenire |
12 Novembre 2024 |
La crescita della produzione fotovoltaica sta cambiando il modo in cui produciamo e consumiamo l’elettricità, ne abbiamo parlato con Claudio Caccia, Coordinatore di Swissolar per la Svizzera italiana. |
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Un ticinese da record del mondo |
12 Novembre 2024 |
Con un tempo di 21’’67, lo scorso 20 ottobre Noè Ponti ha fissato il nuovo record del mondo sui 50 metri delfino, riconfermandosi tra i migliori nuotatori del nostro tempo. Un successo che ha fatto nuovamente esultare l’intero cantone e che ripaga per la medaglia mancata di un soffio nella finale olimpica dei 100 delfino a Parigi. AET, che sostiene l’atleta ticinese da anni, lo aveva incontrato pochi giorni prima della partenza per Shangai, per raccogliere le sue considerazioni sull’esperienza olimpica. |
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